WORDS
Invisible Codes
Collection
“WORDS” – Invisible Codes - EN
“WORDS – Invisible Codes” is an emotional cartography of language.
Not of its functions, but of its invisible substance: the force with which words construct who we are, what we remember, what we desire.
In this collection, letters do not compose words or sentences—they are the narrative itself. Each work emerges from a slow, meticulous process: on metal panels, letters are applied one by one, like fragments of a code whose meaning surfaces through stratification.
This is not writing but embodiment. Language assumes a visual form—it becomes flesh, volume, tension. Through this technique, the word becomes body, face, posture, allowing—amid the world’s sounds and noise that surround each individual—the secret order of identities to appear.
The works in the series do not speak; they endure, they weigh, they build meaning. Some reveal bodies or anatomical details; others evoke faces, silences, presences that surface from an apparent disintegration of signs, suggesting that language itself constructs the figure. Every figure is an invisible code, sensed yet never fully deciphered.
“WORDS – Invisible Codes” is an act of trust in language as living matter: an artistic and philosophical gesture that seeks to answer a radical question: without words, who would we be?
“WORDS” – Codici invisibili - IT
“WORDS – Invisible Codes” è una mappa emotiva del linguaggio.
Non delle sue funzioni, ma della sua sostanza invisibile: la forza con cui le parole costruiscono ciò che siamo, ciò che ricordiamo, ciò che desideriamo.
In questa collezione le lettere non compongono parole o frasi: sono esse stesse il racconto. Ogni opera nasce da un processo lento e meticoloso: su pannelli metallici le lettere vengono applicate una a una, come frammenti di un codice il cui significato affiora per stratificazione.
Non si tratta di scrittura, ma di incarnazione. Il linguaggio assume forma visiva: si fa carne, volume, tensione. Attraverso questa tecnica, la parola diventa corpo, volto, postura, lasciando emergere — nel caos di suoni e rumori del mondo che avvolge ciascun individuo — l’ordine segreto delle identità.
Le opere della serie non parlano: resistono, pesano, costruiscono senso. Alcune mostrano corpi o dettagli anatomici; altre evocano volti, silenzi, presenze che affiorano da un’apparente disgregazione di segni, suggerendo che sia il linguaggio stesso a costruire la figura. Ogni figura è un codice invisibile che si lascia intuire senza mai concedersi a una decifrazione completa.
“WORDS – Invisible Codes” è un atto di fiducia nel linguaggio come materia viva: un gesto artistico e filosofico che tenta di rispondere a una domanda radicale: senza parole, chi saremmo?
